Il miglioramento delle condizioni di salute degli esseri umani giustifica l’utilizzo di animali da laboratorio?
C’è una reale analogia tra organismi animali e umani tale da rendere applicabili i risultati su animali anche all’uomo?
TESI FAVOREVOLI

01 – La sperimentazione animale ha portato progressi nella medicina
I progressi che sono stati fatti nel campo della medicina e della farmacologia, l’elaborazione di vaccini e di tecniche di trapianto antirigetto, sono dovuti all’uso di animali per la sperimentazione. È ancora oggi un mezzo valido e importante per il progresso tecnologico-scientifico.
02 – Gli animali sono casi-modello validi. Perché?
Animali e uomini hanno una storia evolutiva comune e condividono buona parte del loro corredo genetico. Grazie a queste notevoli affinità genetiche, è lecito pensare che alcuni animali siano buoni modelli, anche se approssimativi, e quindi le reazioni osservate negli animali in laboratorio a seguito degli esperimenti si riprodurranno, con alta probabilità, anche nell’uomo.
03 – La sperimentazione animale è indispensabile. Non esistono ancora dei metodi alternativi in grado di sostituirla a pieno
Allo stato attuale delle tecnologie, per molti aspetti la sperimentazione animale è ancora insostituibile. Una completa sostituzione è resa impossibile dalle leggi internazionali che dirigono la messa sul mercato di farmaci che, per essere sicuri per l’uomo e evitare controindicazioni, devono essere necessariamente testati precedentemente su animali.
04 – Il benessere degli animali al primo posto
La tutela e benessere animale è una delle prerogative più importante di un ricercatore, del resto, ciò è previsto anche per legge (Decreto Legislativo 26/2014).
Le accortezze prestate per evitare stress agli animali oggetto di esperimenti, sono indispensabili per la buona riuscita degli stessi e per non alterarne i risultati.
05 – La sperimentazione animale non è la vivisezione
Le pratiche di sperimentazione animale non vanno confuse la vivisezione, che per legge non è utilizzabile. Il termine “vivisezione” è associato a pratiche terribili che non sono assimilabili a quelle destinate agli animali da laboratorio. Usare questo termine, anziché “sperimentazione animale” è un modo fazioso con il quale gli attivisti a essa contrari giocano sull’emotività dell’opinione pubblica.
06 – L’opposizione alla sperimentazione animale è un atteggiamento antiscientifico
L’uomo grazie alle scoperte medico-scientifiche, effettuate attraverso la sperimentazione su animali, ha potuto salvaguardare la sua salute e quella della collettività. L’opposizione alla sperimentazione animale è un atteggiamento antiscientifico, alimentato dall’incapacità di immaginare, nella civiltà attuale, situazioni di pandemie diffuse e pericolose come ci sono state nei secoli precedenti.
07 – Il caso Talidomide mostra la necessità della sperimentazione animale
Il caso degli effetti nocivi sul feto dovuti all’assunzione della Talidomide in donne in gravidanza, dimostra la necessità di una corretta procedura di sperimentazione sugli animali. Infatti, furono proprio gli studi sugli animali condotti da Frances Kelsey che permisero di testare la nocività della sostanza e impedirne la commercializzazione negli USA.
TESI CONTRARIE

01- La sperimentazione animale non ha un’efficacia provata
L’antivivisezionismo
scientifico sostiene che, anche dopo l’accurata sperimentazione sugli animali, non
si ottengono risultati totalmente validi e applicabili sull’uomo.
La sperimentazione animale cade nell’erronea credenza che consiste nel
credere che gli animali siano un modello ideale su cui sperimentare, in realtà,
secondo alcuni studiosi, il corredo genetico è unico e diverso per ogni specie.
02- Esistono già dei metodi alternativi efficaci
Oggi i ricercatori hanno a disposizione metodi alternativi che permettono di sostituire (Replacement) le sperimentazioni animali con altre tecniche, e laddove ciò non fosse possibile, di ridurne (Reduction) l’uso e rifinire (Refinement) le tecniche. La tecnologia ha messo a disposizione procedure precise che garantiscono l’efficacia della ricerca, in specifici ambiti, quali la coltura in vitro di cellule e tessuti.
03 – Gli animali soffrono e hanno consapevolezza
Gli animali hanno stati di coscienza tali da provare sofferenza durante le pratiche sperimentali. In laboratorio in casi specifici, non si somministrano antidolorifici agli animali per evitare che questo interferisca con gli esperimenti, il dolore percepito dagli animali è innegabile: la sofferenza dell’animale non è soltanto fisica, ma deriva anche dalla situazione emotiva che l’animale subisce.
04- Le pratiche utilizzate e la sofferenza causata sono alla stregua della vivisezione
Il termine “vivisezione” è lessicalmente accostabile alla sperimentazione animale, in quanto causa di sofferenze e manipolazioni dell’animale.
Il più delle volte gli esperimenti sono condotti senza anestesia e dunque il dolore causato è notevole. Molti dizionari sottolineano la sinonimia tra i due termini e, anche se non si può parlare di vera e propria vivisezione, è indubbio che l’animale provi un dolore eguale o superiore.
05- La sperimentazione animale non è eticamente lecita
Il problema della sperimentazione animale non è scientifico, ma etico. L’opposizione ad essa è possibile solo per mezzo di una morale che deve rivendicare l’uguale diritto alla vita dell’animale al pari di quella dell’essere umano, poiché soffre e ha cognizione del mondo.
COSA PENSIAMO NOI DI EUREKA:
Rispettiamo i pareri contrari alla sperimentazione animale, ma riteniamo che molto spesso si tende a cadere in pensieri troppo estremisti che demonizzano la figura del ricercatore, il quale non solo lavora per passione, ma anche e soprattutto per il bene della collettività.
Inoltre ricordiamo che le tecniche utilizzate nel laboratori sono quasi tutte di ultima generazione e studiate appositamente per ridurre al minimo la sofferenza degli stessi animali.
Bisognerebbe anche, approcciarsi alla materia in esame in modo oggettivo, nonostante la sua complessità e delicatezza.
In ultima analisi riteniamo che, chiunque sia contro la sperimentazione sugli animali, per avvalorare la propria tesi a sfavore, non dovrebbe usufruire di nessun servizio e beneficio offerto dalla scienza (si pensi a farmaci, cosmetici, prodotti alimentari ecc).

